lunedì 21 maggio 2007

L'enel è tenuta a risarcire i danni causati agli elettrodomestici da improvvisi sbalzi di corrente.

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L’Enel che appena appena ritardiamo nel pagare la bolletta ci distacca la corrente, senza neppure preavvisare, è tenuta a risarcire i danni causati agli elettrodomestici da improvvisi sbalzi di corrente.
E’ quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la Sentenza n. 11193/2007.
Un cittadino conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Chieti, l’Enel in quanto, i uno sbalzo di corrente elettrica all'interno della propria abitazione gli aveva causato il danneggiamento di vari elettrodomestici, nonché l'irreparabile deterioramento di una certa quantità di pesce, conservato in frigorifero.
Il Giudice di Pace, poi il Tribunale di Chieti, decidendo in grado di appello, accoglievano la domanda avanzata dal cittadino, condannando l'Enel al risarcimento dei danni.
I giudici di appello osservavano che, poiché l'attività svolta dall'Enel, finalizzata alla produzione e alla fornitura di energia elettrica, è considerare è attività pericolosa, trova applicazione la presunzione di responsabilità prevista dalla legge (ex art. 2050 cod. civ) .

link: http://www.ricercagiuridica.com/sentenze/index.php?num=1226

venerdì 18 maggio 2007

Attenzione: ora è possibile recuperare anche gli sms cancellati dai vs cellulari!

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Connettività: Recuperare SMS cancellati dal cellulare in pochi secondi. La scoperta di un esperto italiano che sta facendo il giro del Web
Sta facendo il giro del web la scoperta, quasi casuale, di Davide Del Vecchio esperto informatico e ricercatore universitario, che gli sms cancellati sono facilmente recuperabili anche da persone inesperte su cellulari Nokia con sistema operativo Symbian S60 (ma lo stesso Davide non esclude che altri cellulari anche di altre marche possano avere lo stesso problema).

Per recuperare i messaggi cancellati sarebbe necessario solamente scaricare il software gratuito Nokia Pc Suite che normalmente viene utilizzato per fare le copi di backup degli sms.

Per il servizio completo ===> http://www.alighieri.org/advisories/recuperare_sms_cancellati.txt

Che dire : è la fine della privacy anche sui cellulati?

Hacker inviano false informazioni sul traffico al navigatore della vostra auto

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DUE HACKER ITALIANI hanno trovato il modo di inviare false informazioni sul traffico ai sistemi di navigazione delle auto.

Al convegno sulla sicurezza di CanSecWest, Andrea Barisani, ingegnere capo della sicurezza di Inverse Path, e l'hacker hardware Daniele Bianco hanno rivelato di essere in grado di deviare il traffico trasmettendo avvisi fasulli come "attacco terroristico", "incursione aerea" o "corrida".

Gli hacker possono inviare i falsi avvertimenti ai sistemi di navigazione che utilizzano una funzione dati delle radio in FM per visualizzare le informazioni sul traffico in tempo reale. Sono riusciti a creare code, maltempo, parcheggi al completo, aree di servizio sovraffollate, incidenti e lavori in corso inesistenti.

Il trucco non è molto costoso, richiede soltanto qualche hardware preconfezionato per la trasmissione di segnali captabili dalle auto che si trovano nel raggio di un chilometro e mezzo circa. Barisani e Bianco hanno spiegato che molti ausili alla navigazione che offrono le informazioni sul traffico non sono sicuri. I dati sono inviati attraverso il Traffic Message Channel (TMC) del Radio Data System (RDS). Tutto quello che hanno dovuto fare è stato scrivere un programma per decodificare i dati RDS.

Altre informazioni le trovate qui.

Articolo originale di: Nick Farrell



 

mercoledì 9 maggio 2007

4000 Italiani denunciati per download illegale

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Quasi 4000 italiani utilizzatori di programmi p2p sono stati raggiunti da una richiesta di pagamento da parte della Peppermint , una casa discografica tedesca, per aver posto in condivisione un brano di Mousse T in violazione dei diritti di copyright.

La casa discografica ha individuato gli IP degli utenti condivisori , poi ha obbligato i gestori di servizi internet italiani, tramite un ricorso depositato presso il Tribunale di Roma, a rivelarne l’identità.

Infine ha indirizzato a ciascun utente, tramite uno studio legale, una raccomandata di diffida, intimando la cancellazione del file dal proprio disco fisso ed il pagamento di 330 €. per evitare azioni in giudizio.