Roma, 30 apr. - (Adnkronos) - ''La legge stabilisce la pubblicita' dei dati''. A precisarlo, in un secondo comunicato, e' l'Agenzia delle Entrate dopo che il Garante della Privacy ha deciso di bloccare la pubblicazione on line dei redditti dei cittadini. ''La predisposizione degli elenchi nominativi dei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi -sottolinea in una nota l'Agenzia delle Entrate- e' prevista dall'articolo 69 del Dpr numero 600 del 1973. Si tratta di una norma che nella attuale formulazione e' stata introdotta nel 1991. In vigore, quindi, da molti anni. Analogo adempimento e' previsto dall'articolo 66 bis del Dpr numero 633 del 1972 per la predisposizione degli elenchi dei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione annuale Iva''. Le disposizioni, precisa l'Agenzia, ''hanno la chiara finalita' di realizzare un quadro di trasparenza dei dati in possesso dell'Amministrazione finanziaria in tema di dichiarazioni fiscali mediante la pubblicazione di appositi elenchi. L'Agenzia ha predisposto un elenco relativo ai residenti di ogni Comune. La predisposizione e la consultabilita' degli elenchi non e' quindi una novita'''.
(Sec-Eca/Ct/Adnkronos)
30-APR-08 21:07
La privatezza è una invenzione di chi ha da nascondere,è giusto che si sappia ogniuno con quanto contribuisce al mantenimento dello Stato e in quanto ai ladri,ci sono sempre stati e ,haime!,ci saranno sempre e non avranno sicuramente bisogno delle dichiarazioni dei redditi per agire.
RispondiEliminaI più deboli sono sempre i più fessi. Importante è, che i ricchi siano sempre protetti, per loro è il regno della beatitudine terrestre.
RispondiEliminaLa morte però livella tutti.magra consolazione.
Faccio una proposta mooolto sensata. diamo una scossa a tutti i nostri politici. di destra, centro e sinistra, così almeno per una volta capiranno che non siamo stupidi.
RispondiEliminaVoi dite : come?: non andando a votare.
Ricordatevi che il politico anche se trombato prende per tutta la vita uno stipendio, noi non solo non abbiamo neanche uno straccio di lavoro, ma dobbiamo anche pregare chi innalziamo all'altare degli intoccabili.
Occorre escogitare uno Stato profondamente diverso che tenda ad eliminare tutti gli inconvenienti lamentati da tutti,cominciamo ad elaborare ipotesi e teorie per poi valutare i limiti di applicabilità,seppure tra internauti.
RispondiEliminaPurtroppo non votare ,non è una soluzione,siccome solo quando andiamo a votare ci ascoltano e/o ci prestano attenzione.Occorrerebbe sì votare ma per un referendum che abolisse tutti i previlegi dei politici,all'ora si che ne vedremmo delle belle.
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