martedì 15 aprile 2008

Per 200 milioni di cinesi è guerra mediatica contro l'occidente

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200 milioni di internauti cinesi sono sul piede di guerra.
I media occidentali sono il bersaglio preferito, ma non il solo.

Da ieri stanno esortando i consumatori a boicottare la catena di supermercati francese Carrefour colpevole, a loro dire, di sostenere alcuni gruppi che si battono per l'indipendenza del Tibet.
Con sms e messaggi sulle chat online i cinesi vengono sollecitati a non comprare prodotti nei punti vendita Carrefour dall'1 maggio, mentre alcuni messaggi sui blog accusano la compagnia di appoggiare il finanziamento del Dalai Lama.

«In Cina ci sono oltre 90 supermercati Carrefour – spiega il dettagliato invito al boicottaggio – Ogni anno fatturano in tutto 3, 4 miliardi di euro con un profitto netto nel 10, 12 per cento...se Carrefour si ritira dal mercato cinese altre catene di distribuzioni locali possono prendere il suo posto».
Un blogger afferma:'Siccome il popolo francese sostiene i disturbatori della fiaccola olimpica, (noi cinesi) non dobbiamo dargli soldi comprando la loro merce'.

Da ieri, inoltre ,non è possibile vedere nessuna pagina all’indirizzo www.tibet.net, il sito con le notizie e le informazioni del governo tibetano in esilio a Dharamsala, nel nord dell’India. Dietro questa operazione, dicono a mezza bocca esponenti tibetani da Dharamsala, ci sarebbero hacker cinesi convinti che nel sito ci siano manifestazioni di dissenso anticinese.

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